giovedì 19 novembre 2015

Educazione di Base: Terra!

Lei è Ebby, una cucciolona diffidente e molto preoccupata degli ambienti nuovi. Stiamo iniziando a lavorare attraverso esercizi di obbedienze base per costruire un rapporto sano con la proprietaria.

domenica 1 febbraio 2015

Heidy della Valle Irminio (Gigia) - BH


Heidy della Valle Irminio passa brillantemente il BH.
Proprietari: Giulia Severi Pierini, Leonardo Cascioli
Conduttrice: Laura Michelin
Preparatore: Ivan Farinazzo
www.fundog.it

Condotta al Guinzaglio


Imparare ad andare al guinzaglio senza tirare.
Teresa, Cuma e Bobo.

Regolamento Rally Obedience

Potranno partecipare alle gare cani meticci o di razza, di età superiore o uguale ai 6 mesi. Qualunque gara di Rally Obedience del circuito C.S. E.N. di qualunque grado, non è una gara a tempo. Ci ò che conta per il giudizio e la classifica finale è l’affiatamento dimostrato ed a fare fede sarà il punteggio ottenuto. Il tempo è una variabile significativa solo ed esclusivamente per quanto concerne la parità di punteggio ottenuto . Qualora vi fossero più punteggi uguali il binomio con il tempo inferiore risulterà vincente rispetto agli altri. Non potranno prendere parte alle prove i cani affetti da malattie infettive o contagiose, feriti o con zoppie, problemi articolari, in convalescenza post operatoria, femmine in avanzato stato di gravidanza o di allattamento, soggetti che manifestino difficoltà di deambulazione e cani aggressivi nei confronti di persone o cani. Le femmine in calore sono ammesse e fatte gareggiar e dopo tutti gli altri concorrenti, onde evitare che la loro condizione possa compromettere la prova degli altri individui. Il cane durante la prova deve indossare il collare fisso a fascia(di cotone,pelle o sintetico) o la pettorina. 

Qui di seguito il regolamento: RALLY-O

martedì 27 gennaio 2015

Richiamo al fronte


Dora e Andrea, preparazione BH - Richiamo al fronte

Patologie Osteoarticolari

Articolo del Dott. Luca Scandone tratto dal sito http://www.adlersrl.it

PATOLOGIE OSTEOARTICOLARI

Nei nostri cani, e principalmente in quelli di taglia medio grandi, l'arrivo dell'età  anziana, e quindi approssimativamente dopo i sette anni di vita, è facile che si evidenzino problematiche a livello articolare esattamente come capita spesso a noi esseri umani. La vita dei nostri amici a 4 zampe negli ultimi decenni si è molto allungata, e quindi tali problematiche stanno diventando sempre più frequenti. I nostri cani di taglia grande possono essere già  soggetti geneticamente a problematiche quali le displasie di anca, gomito o ginocchio, che se in età  giovanile possono essere ben sopportate, con l'invecchiamento possono portare il nostro cane a evidenti stati di dolore e difficoltà  nella
deambulazione. Stiamo parlando principalmente di artrosi, ovvero un fenomeno fondamentalmente naturale che l'organismo animale mette in atto per contrastare il graduale deterioramento delle articolazioni dovuto al continuo utilizzo, esattamente come nei macchinari, le parti in movimento con il tempo stendono a rovinarsi. A causa del prolungamento della vita del cane e a causa di vari fattori ambientali e alimentari, oltre che per una selezione genetica sempre più incosciente, l'artrosi del cane e anche delgatto è una patologia molto comune. Per artrosi si intende un processo cronico degenerativo a carattere progressivo a carico delle cartilagini e dell'osso sub-condrale. Inizialmente si assiste ad una usura della cartilagine ialina associata a reazione del tessuto osseo sottostante con conseguente sclerosi ossea.

QUALI SONO I SINTOMI?
L'OSTEOARTROSI NEL CANE E' UNA PATOLOGIA SUBDOLA. Il cane non è un animale sensibile come l'uomo e si abitua a convivere con i primi disturbi senza cambiare vistosamente il suo stile di vita. Solo quando il dolore non è più gestibile per il cane e quando i vari sistemi di compensazione (masse muscolari, spostamenti posturali) hanno ceduto, SOLO ALLORA il cane manifesta vistosamente la sua difficoltà  ad alzarsi da terra, a saltare, a correre ed a giocare per lungo tempo fino alla grave zoppia e all'impossibilità  ad alzarsi e muoversi senza MANIFESTARE FORTE DOLORE.
Vediamo quali sono i vari stadi di progressione della patologia:
  • Stadio I: il cane rifiuta progressivamente di saltare, di fare esercizio e di correre; tenderà  a non appoggiarsi sull'arto colpito e a scaricare il peso sugli altri. Il soggetto cambia posizione a fatica, da sdraiato a seduto e viceversa, e il dolore risulta accentuato soprattutto nelle prime fasi del movimento, fino a manifestare vere e proprie zoppie (zoppia a freddo).
  • Stadio II: Il dolore aumenta e il cane geme nel movimento, fino a diventare mordace se viene forzato; si consiglia molta attenzione nel caso in cui esita la possibilità  che il cane interagisca con bambini. La sintomatologia si aggrava col freddo, in concomitanza con cambiamenti atmosferici, oppure in occasione di sforzi fisici importanti; in questi casi il dolore si acuisce le zoppie sono particolarmente evidenti.
  • Stadio III: Quasi inevitabile è il blocco della articolazione (anchilosi); questo meccanismo di difesa dell'organismo porta da un lato alla riduzione del dolore ma, dall'altro, impedisce il movimento fino ad annullarlo completamente.
DIAGNOSI
La diagnosi dell'osteoartrosi richiede un esame approfondito dell'animale.
Un'accurata e attenta manipolazione delle articolazioni consente di individuare le zone dolenti e di apprezzare il grado di coinvolgimento emotivo del cane.
Con l'ausilio delle radiografie si potrà  oggettivare il danno, comprenderne l'origine, valutarne la gravità  e formulare una prognosi. Ecco perché è estremamente importante una visita periodica dal veterinario.


I FATTORI DI RISCHIO
I fattori di rischio sono sei:
  • Età ,
  • Taglia,
  • Obesità ,
  • Traumatismo articolare,
  • Eccesso di attività  fisica durante la crescita,
  • Predisposizione genetica. Molte razze di grande mole come Rottweiler, Pastore Tedesco, Terranova, Golden Retriever, Labrador ecc, sono particolarmente predisposte a sviluppare Osteoartrite

COME GESTIRE LA PATOLOGIA
Purtroppo dall'osteoartrosi il nostro compagno non può guarire, c'è però consentito di fare molte cose per alleviare il suo dolore e consentirgli una terza età  serena.
  • CONTROLLO DEL PESO
ll mantenere un peso ottimale è fondamentale per prevenire ed in alcuni casi si può anche arrivare alla remissione della sintomatologia.
  • PROGRAMMA DI ALLENAMENTO SPECIFICO/FISIOTERAPIA
Una moderata e regolare attività  fisica contribuisce al mantenimento della mobilità  articolare evitando così l'anchilosi. Il nuoto si consiglia ai cani obesi con osteoartrosi mentre per i cani con displasia dell'anca si dovrebbe impedire di saltare e salire scale.
  • CONDROPROTETTORI: diete/integratori
Nella lista dei condroprotettori si trova: condroitin solfato, cloruro di glucosammina, anti ossidanti ed acidi grassi essenziali Omega3.
Questi hanno un'azione protettiva della cartilagine alla degenerazione, accentuando il metabolismo dei condrociti (cellule che costituiscono la cartilagine articolare, inibendo sia gli enzimi degenerativi che i mediatori dell'infiammazione.
  • FARMACI ANTINFIAMMATORI
Esistono oggi in commercio numerosi farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) ed in generale in veterinaria si preferisce usare questi,  in numerose formulazioni (compresse, gocce, iniettabili, compresse a somministrazione mensile), si tratta in generale di farmaci efficaci che necessitano però di essere monitorati con un attento controllo periodico dal Medico Veterinario.

...Segue

Libri consigliati: Perché alle zebre non viene l'ulcera?

Quando la zebra viene attaccata dal leone (evento stressante), il suo organismo mette in moto tutta una serie di reazioni automatiche che  le consentono di correre il più velocemente possibile. Entra così in ballo la “risposta allo  stress”: accelerazione del ritmo cardiaco e del respiro per aumentare la quantità di sangue e di ossigeno nei muscoli: così possiamo correre come mai prima. Concorre la rapida mobilitazione di energia (glucosio) dai siti di “stoccaggio”. Una volta cessato il pericolo, la reazione fisiologica si interrompe e viene ristabilito l’equilibrio “omeostatico” precedente. In poche parole, lo stress ha salvato la vita alla zebra.

I vari elementi intangibili della vita possono influenzare le manifestazioni corporee reali. Preoccupazioni, paure, anticipazione di eventi stressanti. Al contrario della zebra, il cane vive in una società che non è la sua. Quando è di fronte situazioni stressanti attiva le stesse risposte fisiologiche degli animali della savana.  Però non diventa stressato perché inseguito dai predatori, ma basta l’anticipazione di alcune minacce che per una zebra non avrebbero alcun senso. Se la risposta allo stress si attiva ripetutamente o se non si riesce a disattivarla una volta terminato l’evento stressante, si entra nella zona di rischio che può portare alla malattia.